La locomotiva - Guccini |
DO SOL7 DO
SOL7 |
Non so che viso avesse, neppure
come si chiamava, |
con che voce parlasse, con quale
voce poi cantava, |
FA SOL7
DO |
quanti anni avesse visto allora, di
che colore i suoi capelli, |
FA
SOL7 MI7
LA- |
ma nella fantasia ho l'immagine
sua: |
FA SOL7 DO |
gli eroi sono tutti giovani e
belli. (3 v.) |
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Conosco invece l'epoca dei fatti,
qual era il suo mestiere: |
i primi anni del secolo,
macchinista, ferroviere. |
tempi in cui si cominciava la guerra
santa dei pezzenti: |
sembrava il treno anch'esso un mito
di progresso, |
lanciato sopra i continenti. (3 v.) |
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E la locomotiva sembrava fosse un
mostro strano, |
che l'uomo dominava con il pensiero
e con la mano: |
ruggendo si lasciava indietro
distanze che sembravano infinite, |
sembrava avesse dentro un potere
tremendo, |
la stessa forza della dinamite. (3 v.) |
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Ma un'altra grande forza spiegava
allora le sue ali: |
parole che dicevano "gli
uomini sono tutti uguali", |
e contro ai re e ai tiranni
scoppiava nella via |
la bomba proletaria, e illuminava
l'aria |
la fiaccola dell'anarchia. (3 v.) |
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Un treno tutti i giorni passava per
la sua stazione: |
un treno di lusso, lontana
destinazione. |
Vedeva gente riverita, pensava a
quei velluti, agli ori, |
pensava al magro giorno della sua
gente attorno, |
pensava un treno pieno di signori. (3
v.) |
|
Non so che cosa accadde, perché
prese la decisione. |
Forse una rabbia antica,
generazioni senza nome |
che urlarono vendetta, gli
accecarono il cuore, |
dimentico pietà, scordò la sua
bontà, |
la bomba sua la macchina a vapore. (3
v.) |
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RE LA7
RE LA7 |
E sul binario stava la locomotiva: |
la macchina pulsante sembrava fosse
cosa viva, |
SOL LA7
RE |
sembrava un giovane puledro che
appena liberato il freno |
SOL LA7
FA#- SI- |
mordesse la rotaia con muscoli
d'acciaio, |
SOL LA7 RE |
con forza cieca di baleno. (3 v.) |
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E un giorno come gli altri, ma
forse con più rabbia in corpo, |
pensò che aveva il modo di riparare
a qualche torto: |
salì sul mostro che dormiva, cercò
di mandar via la sua paura, |
e prima di pensare a quel che stava
a fare, |
il mostro divorava la pianura. (3 v.) |
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Correva l'altro treno ignaro, quasi
senza fretta: |
nessuno immaginava di andare verso
la vendetta. |
Ma alla stazione di Bologna arrivò
la notizia in un baleno: |
"Notizia di emergenza, agite
con urgenza, |
un pazzo si è lanciato contro il
treno!" (3 v.) |
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Ma intanto corre, corre, corre la
locomotiva, |
e sibila il vapore e sembra quasi
cosa viva, |
e sembra dire ai contadini curvi, il
fischio che si spande in aria: |
"Fratello non temere, che
corro al mio dovere! |
Trionfi la giustizia
proletaria!" (3 v.) |
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E intanto corre corre corre sempre
più forte, |
e corre, corre, corre, corre verso
la morte, |
e niente ormai può trattenere l'immensa
forza distruttrice, |
aspetta sol lo schianto e poi che
giunga il manto |
della grande consolatrice. (3 v.) |
|
La storia ci racconta come finì la
corsa: |
la macchina deviata lungo una linea
morta. |
Con l'ultimo suo grido d'animale la
macchina eruttò lapilli e lava, |
esplose contro il cielo, poi il
fumo sparse il velo, |
lo raccolsero che ancora respirava.
(3 v.) |
|
Ma a noi piace pensarlo ancora
dietro al motore, |
mentre fa correr via la macchina a
vapore, |
e che ci giunga un giorno ancora la
notizia |
di una locomotiva come una cosa
viva, |
lanciata a bomba contro
l'ingiustizia! (3 v.) |